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 VOTO Per il partito del diavolo. Quello dei mercanti, delle mignotte, dei preventivi.
Che ha inventato il marketing e gli hippie. Principio vitale e creatore, maschio, della contemporaneità. Ora, però, sta perdendo dei colpi. Martiri e beghini non fanno altro che strillare di valori e verità. Tutte balle per il vecchio tiranno, avvezzo alla ruvida legge del business e a quella melliflua del piacere. Parole incomprensibili, sparate in tutto il mondo dalla comunicazione.
Il re si era illuso. Per anni aveva dimenticato: non era solo al suo arrivo. La comunicazione era sempre stata lì. Creatrice, femmina, dell’umanità. Il vecchio aveva creduto di dominarla e in effetti per lungo tempo era andata così. Non aveva più memoria di essere anch'egli una sua creazione. Una funzione. Lei poi se ne stava in un angolo. Zitta e buona, casa e bottega.
Non aveva fatto una piega neanche quando le aveva portato a casa la tecnologia. L'arrivo della nuova amichetta sembrava non turbarla. Anzi: assecondava di buona lena ogni morbosità del veccho pervertito. Poi ci ha preso gusto e ha cominciato a giocare per sé. La nuova non le dispiaceva affatto, era una complice ideale. Efficiente, assecondava ogni voglia con pruriginosa meticolosità. E aumentava sempre la posta.
Dominata e dominatrice, allora, si sono messe a giocare insieme. Proprio sotto gli occhi del re, che non vedeva e si compiaceva: la partita era sempre più eccitante. Ma gli sguardi tradivano e il vecchio era costretto a rincorrere. Sempre più spesso non capiva e passava in rassegna prima l'una poi l’altra, a ripetizione, per afferrare qualcosa. La bocca spalancata.
Loro lo tranquillizzavano, gli facevano le coccole e lo mettevano a dormire. Era stato un re glorioso e non si meritava uno scherno manifesto. Dentro di loro, però, sapevano già come sarebbe finita.
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1 aprile 2009
GUERRA ALLA RETE / 3
 "Repressione, minacce, denunce, tecnologie anti-copia, tasse su cd
vergini e masterizzatori, lobbying per ottenere inasprimenti
legislativi; i ras del disco hanno fatto il possibile per attrarre
l'odio del pubblico, del consumatore di musica. Oggi sono visti
come villains, gabellieri, parassiti, le loro prese di posizione sono
accolte come l'arrivo dello Sceriffo di Nottingham alla festa di
compleanno dei coniglietti." Secondo Wu Ming la Guerra alla Rete
è la prova provata che manager e politici non hanno letto (o capito)
"L'Arte della Guerra" di Sun-Tzu, anche se continuano a sbandierarlo a
corsi e convegni come un must per diventare dei "vincenti".
La terza puntata del Bianconiglio dedicata alla Guerra alla Rete, pubblicato lunedì da Aprile, è qui. L'immagine l'ho presa in prestito qui.
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27 marzo 2009
TECNORIVOLUZIONE PD
 A pensare male si fa peccato e non sempre ci si prende. Dopo tanti sbertucciamenti subiti, è proprio dal Pd italiano che giunge un progetto di legge sulla Rete che ne promuove lo spirito libertario, l'impatto socialmente positivo e l'innovazione economica e culturale che ne scaturisce (aria fresca in tempi di stagnazione). La Pravda così sentenzia:
"ACCESSO LIBERO e senza filtri a internet, contro ogni forma di censura. Diffusione del software open source
nella pubblica amministrazione. Abbattimento delle barriere
tecnologiche che creano cittadini di serie A e di serie B e quindi, tra
l'altro, banda larga alla totalità della popolazione entro il 2012 e
aiuto per entrare nella società dell'informazione a coloro che "versano
in condizioni di disabilità, disagio economico e sociale e di diversità
culturale".
Questi i contenuti rivoluzionari della proposta di Vincenzo Vita e Luigi Vimercati che addirittura propongono la net neutrality della Rete per legge (come stanno chiedendo i più accesi tecnorivoluzionari d'oltreoceano al neopresidente col BlackBerry). La Pravda infatti non manca di sottolineare che:
"In particolare, questo è il primo progetto di legge in Italia (e forse
anche nel mondo, come commentano molti addetti ai lavori in queste ore)
a battersi a favore della neutralità della rete. È il principio secondo
cui gli operatori non devono discriminare l'accesso internet
dell'utente e non devono cioè rallentare o velocizzare alcuni
contenuti, siti, applicazioni su internet. Finora internet si è retta
su questo principio, che nel bene o nel male ha permesso l'arrivo di
servizi innovativi."
Tutto l'articolo della Pravda: qui. L'immagine è stata presa in prestito qui.
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