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 VOTO Per il partito del diavolo. Quello dei mercanti, delle mignotte, dei preventivi.
Che ha inventato il marketing e gli hippie. Principio vitale e creatore, maschio, della contemporaneità. Ora, però, sta perdendo dei colpi. Martiri e beghini non fanno altro che strillare di valori e verità. Tutte balle per il vecchio tiranno, avvezzo alla ruvida legge del business e a quella melliflua del piacere. Parole incomprensibili, sparate in tutto il mondo dalla comunicazione.
Il re si era illuso. Per anni aveva dimenticato: non era solo al suo arrivo. La comunicazione era sempre stata lì. Creatrice, femmina, dell’umanità. Il vecchio aveva creduto di dominarla e in effetti per lungo tempo era andata così. Non aveva più memoria di essere anch'egli una sua creazione. Una funzione. Lei poi se ne stava in un angolo. Zitta e buona, casa e bottega.
Non aveva fatto una piega neanche quando le aveva portato a casa la tecnologia. L'arrivo della nuova amichetta sembrava non turbarla. Anzi: assecondava di buona lena ogni morbosità del veccho pervertito. Poi ci ha preso gusto e ha cominciato a giocare per sé. La nuova non le dispiaceva affatto, era una complice ideale. Efficiente, assecondava ogni voglia con pruriginosa meticolosità. E aumentava sempre la posta.
Dominata e dominatrice, allora, si sono messe a giocare insieme. Proprio sotto gli occhi del re, che non vedeva e si compiaceva: la partita era sempre più eccitante. Ma gli sguardi tradivano e il vecchio era costretto a rincorrere. Sempre più spesso non capiva e passava in rassegna prima l'una poi l’altra, a ripetizione, per afferrare qualcosa. La bocca spalancata.
Loro lo tranquillizzavano, gli facevano le coccole e lo mettevano a dormire. Era stato un re glorioso e non si meritava uno scherno manifesto. Dentro di loro, però, sapevano già come sarebbe finita.
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19 luglio 2011
SPIDER TRUMAN SHOW
 “Malgrado dubbi e insinuazioni di illustri
opinionisti, politici e commentatori, continuano ad arrivare migliaia di
adesioni sul profilo di Spider Truman. Vogliono a tutti i costi sapere chi c’è dietro Spider Truman,
intervistarlo, proporre progetti editoriali: tutti ad osannare il suo
coraggio, poi con le buone o le cattive sapranno come metterlo a tacere.
Dicono che ha manie di protagonismo, ma al tempo stesso pretendono che
sveli la sua vera identità. Editori, giornalisti, televisioni: centinaia di avvoltoi cercano di
stanarlo. Allora dico a questi signori, ai politici che siedono sulle
poltrone, alle schiere di sgherri sguinzagliati nei corridoi di
Montecitorio come nel mondo virtuale del web: state attenti.”
Il coming-out fasullo del
presunto portaborse precario, licenziato e in caccia di vendetta,
racconta molto meglio di ogni dietrologia giornalistica la reale natura
del fenomeno mediatico che, a sentire i giornali, sta sputtanando (per
l’ennesima volta) i privilegi dei parlamentari italiani. Secondo ManteBlog il
rischio-bufala, amplificata come sempre dal cialtronismo giornalistico
che non confronta mai le fonti, è reale e si tradurrebbe in una sorta di
effetto-boomerang per i pecoroni della Rete.
Secondo alcuni Spider Truman starebbe rivelando segreti già noti,
assemblati ad arte in una classica operazione di comunicazione virale
con l’obiettivo (raggiunto) di mettere la politica con le spalle al
muro. Cosa cambia? Coi mercati che crollano e l’ennesima stangata
obbligata per non chiudere baracca, l’elenco delle (solite) peggio
scrocconerie parlamentari, inanellate dal blogger misterioso e
rilanciate in grande stile da giornali e tv, mandano fuori dei gangheri
un po’ chiunque non sia parte (seppur minore) del giro.
La pagina Facebook dedicata alle sue prodezze ha già passato i 320.000 iscritti (100.000 nelle ultime ventiquattr’ore) e il misterioso giustiziere online
ha già raggiunto il suo primo obiettivo. È ripartita infatti la goffa
gara dei volonterosi della dieta parlamentare e tra i partiti, a parole,
c’è grande fermento per “dare un segnale al Paese”. Probabilmente, poi,
tale fervore punta sulla tintarella d’agosto per “svelenire il clima”, e
l’accorto guastatore mantiene l’anonimato per non abbassare la guardia.
L’anonimato in quanto tale sembra essere la cifra identitaria di Spider Truman, che non a caso ha scelto l’iconografia di V for Vendetta (nella foto), già ampiamente utilizzata dal gruppo Anonymous e perfettamente incarnata dall’appello su Facebook a sostituire l’immagine del profilo al grido “Io sono Spider Truman”. Se le parole non sono un’opinione, poi, la seconda parte del finto coming-out suona come una firma.
“Spider Truman è lì vicino a voi. Spider Truman è ovunque. Spider Truman è ogni disoccupato che non trova lavoro perchè non ha santi in paradiso. Spider Truman è ogni precario che viene sfruttato per 900 euro al mese e poi dopo anni e anni buttato in mezzo a una strada. Spider Truman è ogni cassintegrato che deve sudare per arrivare a fine mese. Spider Truman è ogni operaio sfruttato e malpagato per 40 anni alla catena di montaggio per un salario e una pensione da fame. Spider Truman è ogni giovane costretto ad emigrare perchè gli hanno rubato il proprio futuro. Spider Truman è ogni anziano costretto a sborsare decine di euro di ticket se ha la pretesa di andare in un ospedale. Spider Truman è ogni uomo e ogni donna che a luglio ed agosto non può permettersi nemmeno una settimana al mare. Spider Truman è uno, nessuno e centomila.”
L'articolo (con foto) è stato pubblicato su The FrontPage.
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18 aprile 2009
TELESCIACALLI
 "Stavolta lo Stato c'è"
Lucia Annunziata in
prima pagina sulla Stampa non ha dubbi. E interpreta con una forzatura
un po' goffa il senso comune - direi il bisogno impellente - di
smetterla con le polemiche e di rimboccarsi le maniche. Tanto tutti
sanno come girano le cose in Italia e gli scoop di Santoro lasciano il
tempo che trovano perché, disgraziatamente, non sorprendono più
nessuno. Non sarà un'altra scazzottata mediatica tra destra e sinistra
a guarire i feriti, a ridare una casa a chi non ce l'ha più (Vera, ti
abbraccio forte!), a consolare chi è sopravvissuto. L'articolo, il Bianconiglio della settimana, si trova qui. L'immagine l'ho presa in prestito qui.
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2 novembre 2008
SUPERIORI
Prima, dalla terrazza si sentiva un cane che piangeva, da qualche parte non troppo lontano. Guaìva sommesso, come se si vergognasse. D'un tratto è intervenuto un secondo cane, abbaiando con vigore. Doveva trattarsi di un cagnone e sembrava che tentasse di far coraggio a quell'altro, che gli volesse testimoniare che non era solo.
Forse i cani sentono la solitudine dei loro simili, anche a distanza, e cercano di spezzarla abbaiando più forte. Gli uomini non hanno questo potere e si limitano ad alzare il volume della televisione. Ognun per sè, nella propria solitudine.
tv
uomini
solitudine
cani
abbaiare
| inviato da orione il 2/11/2008 alle 19:44 | |
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3 ottobre 2007
SEDILI POSTERIORI? NO GRAZIE
spot
smart
tv
| inviato da orione il 3/10/2007 alle 12:16 | |
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