<%if foto<>"0" then%>
|
|
|
 VOTO Per il partito del diavolo. Quello dei mercanti, delle mignotte, dei preventivi.
Che ha inventato il marketing e gli hippie. Principio vitale e creatore, maschio, della contemporaneità. Ora, però, sta perdendo dei colpi. Martiri e beghini non fanno altro che strillare di valori e verità. Tutte balle per il vecchio tiranno, avvezzo alla ruvida legge del business e a quella melliflua del piacere. Parole incomprensibili, sparate in tutto il mondo dalla comunicazione.
Il re si era illuso. Per anni aveva dimenticato: non era solo al suo arrivo. La comunicazione era sempre stata lì. Creatrice, femmina, dell’umanità. Il vecchio aveva creduto di dominarla e in effetti per lungo tempo era andata così. Non aveva più memoria di essere anch'egli una sua creazione. Una funzione. Lei poi se ne stava in un angolo. Zitta e buona, casa e bottega.
Non aveva fatto una piega neanche quando le aveva portato a casa la tecnologia. L'arrivo della nuova amichetta sembrava non turbarla. Anzi: assecondava di buona lena ogni morbosità del veccho pervertito. Poi ci ha preso gusto e ha cominciato a giocare per sé. La nuova non le dispiaceva affatto, era una complice ideale. Efficiente, assecondava ogni voglia con pruriginosa meticolosità. E aumentava sempre la posta.
Dominata e dominatrice, allora, si sono messe a giocare insieme. Proprio sotto gli occhi del re, che non vedeva e si compiaceva: la partita era sempre più eccitante. Ma gli sguardi tradivano e il vecchio era costretto a rincorrere. Sempre più spesso non capiva e passava in rassegna prima l'una poi l’altra, a ripetizione, per afferrare qualcosa. La bocca spalancata.
Loro lo tranquillizzavano, gli facevano le coccole e lo mettevano a dormire. Era stato un re glorioso e non si meritava uno scherno manifesto. Dentro di loro, però, sapevano già come sarebbe finita.
 |
|
|
|
29 maggio 2011
L'ULTIMA CORSA DI VARENNE?
“Quale esperto impazzito di marketing politico ha suggerito al
premier di presentarsi in tutti i tg come un propagandista, di diminuire
la sua autorità e credibilità di presidente del Consiglio e di leader
del partito di maggioranza relativa di una grande nazione occidentale
con discorsi da bettola strapaesana? Chi gli ha consigliato di perdere
all’istante i voti dei cattolici diocesani abbracciando a Milano, dove
le intemerate leghiste più sprovvedute non hanno mai attratto
consensi, la crociata della lotta a zingaropoli o il trucchetto del
trasferimento in terra meneghina di alcuni ministeri romani, subito
contraddetto dal sindaco della Capitale? Che cosa può portare il capo di
una classe dirigente che dovrebbe puntare su libertà e responsabilità
ad avallare, dopo la magra figura dell’attacco ad personam a
Pisapia, e senza le dovute scuse, l’idea che la vittoria
dell’avversario nella lotta per il Municipio porterebbe terrorismo e
bandiere rosse a Palazzo Marino?”
Giuliano Ferrara, con la tipica lucida crudeltà degli amanti traditi, denuda in poche righe il disastro politico della campagna elettorale sempre più disperata
(con tanto di finti operai sguinzagliati in diversi quartieri a
prendere le misure per finte moschee e finti rom a distribuire finti
volantini pro-Pisapia) di Berlusconi, la cui – piuttosto probabile –
disfatta rischia di tirarsi dietro tutto il resto. Ostaggio di una Lega
debole, sconfitta nelle urne e sfibrata da faide, rivolte della base e
contraddizioni che neanche il verbo del Bossi sembra in grado di
placare, e ostaggio della propria storica inossidabilità, che gli ha
impedito sinora di scegliere un successore a cui affidare la costruzione
di un partito vero, il premier stavolta appare all’angolo del ring. A
un soffio dall’ultimo gong.
Notapolitica e The Right Nation
da diversi anni utilizzano la gagliarda metafora ippica per
sbertucciare platealmente il divieto di pubblicazione dei sondaggi,
escogitato presumibilmente per tutelare gli elettori da sé stessi (sono
troppo stupidi per non farsi condizionare da rilevazioni statistiche a
ridosso del voto o da – ommioddio! – spot televisivi, questi elettori).
Secondo le ultime corse clandestine recensite, dopo la pubblicazione
quasi quotidiana di tutte le gare preparatorie dei principali ippodromi
in cui si disputano i Grand Prix più attesi, per i purosangue della
scuderia Varenne si profila una vera e propria Caporetto.
“Ultimo giorno di gare, all’Ippodromo di Frizzy, per la preparazione
alla finale del Gran Prix di Milano del 29-30 maggio. Anche stavolta,
confermando un trend emerso nettamente negli ultimi giorni, Fan
Pisapie ha dominato in lungo e in largo staccando di ben undici
lunghezze Morattenne. Risultato vicinissimo al record stagionale fatto
registrare mercoledì della scorsa settimana. Con una larga fetta della
tifoseria di Varenne assente dagli spalti, in evidente stato di
agitazione nei confronti dei coach della scuderia, il cavallo
rosso ha galoppato in scioltezza fin dalle prime curve, arrivando sul
traguardo in 55,5?, mentre la campionessa uscente non è andata oltre un
modestissimo 44,5?. A questo punto, in vista della gara finale,
l’obiettivo principale della Scuderia Varenne sembra essere diventato
quello di limitare il più possibile le perdite, per evitare che la
sconfitta si trasformi in un dramma.”
Se a Milano piange da Napoli potrebbe arrivare il colpo di grazia
per la scuderia Varenne: “Lunedì Galopin du Magistry è arrivato al
traguardo in 52?, con quattro lunghezze su Letterienne (48?). Giovedì le
lunghezze sono diventate sette, con il puledro amato dai giudici di
gara che ha fatto segnare un ottimo 53,5? contro il 46,5? del suo
avversario. Nell’ultima gara in programma, però, quella di venerdì, il
cavallo della Scuderia Varenne ha avuto un sussulto d’orgoglio,
chiudendo il giro di pista in 48,5? contro il 51,5? di Galopin du
Magistry, ad appena tre lunghezze dal battistrada. Barlume di speranza o
canto del cigno?”
L'articolo è stato pubblicato su The FrontPage. "Il favoloso mondo di Pisapie" è stato pubblicato qui.
|
21 maggio 2011
"PISAPIA HA MESSO ZIZZANIA TRA I BEATLES"
“Pisapia volò sul nido del cuculo”, “Pisapia è apparso alla Madonna”,
“Pisapia è il padre di Charles Manson”, “Pisapia rubava gli stemmi
delle automobili Mercedes e Renault per farsi le stelle a 5 punte”,
“Pisapia guida solo se ha bevuto almeno una bottiglia di Jack Daniels”,
“Pisapia lecca tutta la crema dai ringo, e poi richiude il pacchetto”,
“Pisapia caga per strada dando la colpa ai cani”, “Pisapia imbottisce
gli slip con l’ovatta”, “Pisapia è stato battezzato da Marilyn Manson”,
“Pisapia ti fa format:\c sul tuo pc”, “Pisapia ha passato la roba alla
Gelmini. Poi lei ha scritto la riforma”, “Pisapia ha offerto il primo
tiretto a Morgan”, “Pisapia ha fatto pubblicare una raccolta di sudoku
sbagliati”, “Pisapia costudisce il segreto della Campana di Bronzo, è
pronto ad invadere la terra a capo del popolo Yamatay”. “Pisapia è una
scia chimica prodotta dal signoraggio che ha complottato un attentato
alle torri gemelle per inscenare la morte di Paul McCartney”, “Noi siamo
PISAPIA. Sarete assimilati. Ogni resistenza è inutile”.
“Pisapia ha comprato il primo petardo a Unabomber”, “Pisapia scrosta
le opere esposte alla pinacoteca di Brera”, “Pisapia bara al
fantacalcio”, “Pisapia annusa la maglia sotto le ascelle per capire se
la può mettere il giorno dopo”, “Pisapia accende le candele in chiesa e
non la lascia l’offerta”, “Pisapia si frega la patatina + rossa del
sacchetto delle Più Gusto”, “Pisapia attaccava le caccole sotto il
banco”, “Pisapia ha usato la sacra sindone come accappatoio”, “Pisapia
respira elio alle conferenze solo per dare fastidio con la voce”,
“…Pisapia è Keyser Söze…”, “Pisapia è quello che si mangia tutti i
canditi del tuo panettone”, “Pisapia è punk”, “Pisapia scalda le monete
con l’accendino e poi le da come elemosina agli zingari”, “Pisapia
quando si traveste da mimo.. parla”, “Pisapia tiene occupati i parcheggi
con le sedie“, “Pisapia si procura piacere strusciandosi sull’eternit”,
“Pisapia è il produttore di Richard Benson!”, “Lo sceriffo di Sherwood
era un antenato di Pisapia”, “Pisapia portava i film pormo a Bin Laden”,
“Pisapia ha messo zizzania tra i Beatles”, “Pisapia ha scritto il
finale di Lost”, “Pisapia ha fatto sciogliere i Litfiba. Poi, non pago,
li ha fatti rimettere insieme!”, “Pisapia scarica da internet i tuoi
cd…”.
“Pisapia ha appena accettato l’amicizia con Maria De Filippi”,
“Pisapia mette il dito tra moglie e marito”, “Pisapia è nato in Kenia e
non può essere eletto”, “Pisapia spende tutta la paghetta in figurine e
liquirizie”, “Pisapia picchia i bambini con gli occhiali”, “Pisapia
organizza Happy Hour sui marciapiedi”, “Pisapia tocca le tette alle
Barbie”, “Pisapia durante i compiti in classe faceva scudo con
l’astuccio per non far copiare i compagni”, “Pisapia paga i conti con i
gettoni telefonici”, “Pisapia si è impossessato di Mike Bongiorno”,
“Pisapia ha messo il proiettile vero nella pistola che ha ucciso Brandon
Lee. Pisapia ti odio”, “Pisapia tiene occupato per ore l’ascensore
quando devi portare a casa la spesa, e prima di uscire ci scorreggia
dentro”, “Pisapia finisce la nutella e la spalma sui bordi del vasetto
per farlo sembrare pieno!”, “Pisapia ha clonato il cellulare di Lele
Mora”, “… Pisapia riesce a caricare FIFA 2011 sul Commodore 64…”,
“Pisapia è lo stilista di Lady Gaga”, “Pisapia è l’uomo tigre”, “Pisapia
vieterà l’uso dei fiocchi intercambiabili sulle Lelly Kelly… attente
bambine!”, “Pisapia è il direttore occulto del Fatto Quotidiano”,
“Pisapia caga sulle piste ciclabili”, “Pisapia è
supercalifragilistichespiralidoso”, “Pisapia altri non è che il malvagio
imperatore Zurg”, “Pisapia è Voldemort“, “Pisapia ha ucciso Laura
Palmer”, “Pisapia è un apostrofo rosa tra le parole Red e Ronnie”.
“Primo esempio del vento che sta cambiando a Milano: cancellato
LiveMi di sabato 21 maggio, in Galleria del Corso. Era l’inizio di
LiveMi 2011 (che se vincerà Pisapia sarà cancellato dai progetti del
Comune). Dava spazio a gruppi e artisti emergenti che potevano esibirsi
con brani propri. In compenso Pisapia sta pensando a un megaconcerto con
Jovanotti, Ligabue e Irene Grandi. Per dare voce a chi non ce l’ha”.
Questa è la causa prima dello tsunami di messaggi (migliaia, sopra c’è
solo una selezione sbrigativa) che ha investito la mansueta pagina Facebook di Red Ronnie,
presentatore tv e collaboratore del sindaco Moratti, che ha tentato un
po’ goffamente di difendersi appellandosi alla solita provocazione
“perché è il prefetto che ha deciso. Perché quelli di Pisapia mi hanno
già detto che se vinceranno, non riconfermeranno più la manifestazione
che organizzo”.
La cazzata del povero Red Ronnie è stata il “la”, l’ispirazione, il
pretesto liberatorio che mi ha confermato, se mai ce ne fosse stato
bisogno, la superiorità morale di mezz’ora di risate. Che hanno
seppellito le tigne di Berlusconi&Co e reso ancora più rock star il
capo dell’orda di “terroristi”, “tossici”, “zingari” e “puzzoni”, alla
conquista della capitale morale d’Italia.
L'articolo è stato pubblicato su The FrontPage.
|
|
|