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 VOTO Per il partito del diavolo. Quello dei mercanti, delle mignotte, dei preventivi.
Che ha inventato il marketing e gli hippie. Principio vitale e creatore, maschio, della contemporaneità. Ora, però, sta perdendo dei colpi. Martiri e beghini non fanno altro che strillare di valori e verità. Tutte balle per il vecchio tiranno, avvezzo alla ruvida legge del business e a quella melliflua del piacere. Parole incomprensibili, sparate in tutto il mondo dalla comunicazione.
Il re si era illuso. Per anni aveva dimenticato: non era solo al suo arrivo. La comunicazione era sempre stata lì. Creatrice, femmina, dell’umanità. Il vecchio aveva creduto di dominarla e in effetti per lungo tempo era andata così. Non aveva più memoria di essere anch'egli una sua creazione. Una funzione. Lei poi se ne stava in un angolo. Zitta e buona, casa e bottega.
Non aveva fatto una piega neanche quando le aveva portato a casa la tecnologia. L'arrivo della nuova amichetta sembrava non turbarla. Anzi: assecondava di buona lena ogni morbosità del veccho pervertito. Poi ci ha preso gusto e ha cominciato a giocare per sé. La nuova non le dispiaceva affatto, era una complice ideale. Efficiente, assecondava ogni voglia con pruriginosa meticolosità. E aumentava sempre la posta.
Dominata e dominatrice, allora, si sono messe a giocare insieme. Proprio sotto gli occhi del re, che non vedeva e si compiaceva: la partita era sempre più eccitante. Ma gli sguardi tradivano e il vecchio era costretto a rincorrere. Sempre più spesso non capiva e passava in rassegna prima l'una poi l’altra, a ripetizione, per afferrare qualcosa. La bocca spalancata.
Loro lo tranquillizzavano, gli facevano le coccole e lo mettevano a dormire. Era stato un re glorioso e non si meritava uno scherno manifesto. Dentro di loro, però, sapevano già come sarebbe finita.
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24 agosto 2008
PIOVONO MICI
 Dopo che anche Wednesday se ne sarà andato (la prima settimana di settembre), forse ci sentiremo un po' soli.
C'eravamo abituati a un tale afffollamento di miciotti che ora tre gatti in casa sembrano già pochi, figuriamoci due. Per fortuna che Thor, nonostante pigrizia e tontaggine congenite, sta ricominciando a trombare Rebecca, che quindi - a occhio e croce - fra al massimo tre mesi sfornerà una nuova cucciolata. Prima ancora di vederli, tra amici e contatti via web ce ne hanno già prenotati due - veri e propri futures di miciotti - così, sulla fiducia.
Intanto nella gara a chi casca più spesso (bruciandosi in fretta le proverbiali sette vite) Thor conduce con tre voli a peso morto contro uno di Wednesday, che per fare il duro dopo faceva finta di non zoppicare, e uno di Tontaggine, che è scarabaltata dalla terrazza mentre si rotolava in cerca di farfalline immaginarie. Lei ci ha lasciato già da quindici giorni per una bimba molto dolce e una casa in mezzo al verde.
Nella foto Thor il Tonto, Mastro di Tetti, scruta l'orizzonte, spalmato su uno dei camini che svettano sopra casa.
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15 luglio 2008
COMINCIA L'ESODO
L'ora dei saluti si avvicina, i miciotti se ne stanno per andare. Sono grandi ormai e neanche Madre Rebecca di Russi riesce più a tenerli a freno. Quando non dormono nascosti nei pertugi più improbabili o strettistretti sulla pedana del bagno (così di notte andare a far pipì diventa un'impresa funambolica) o pisciano / cagano (come mucche) o mangiano gli omogeneizzati tutti in circolo in un unico piatto, si scazzottano alla grande, masticano tutto e tentano di ciucciarci le dita dei piedi.
Sennò esplorano. Non sono ancora capaci di fare i gradini, quindi gli manca il piano di sopra (da cui scrivo ora) ma giù hanno visto / annusato / strusciato tutto. Tra l'altro casa è ancora un magazzino (dobbiamo dipingere la libreria marcia dell'Ikea da due mesi) e in tutti i magazzini che si rispettano è pieno di assi in bilico da tirar giù, di casse polverose dietro cui pisciare, di quadri a cui aggrapparsi e fare tarzan.
La gita più gettonata è quella alla scoperta del Mostro (quando dorme). L'aspirapolvere acceso incute nei miciotti un terror panico senza eguali (il bianco / grigio si è tuffato nella ciotola d'acqua una volta) e nel casino che regna sovrano spesso è abbandonato a sé stesso, smontato (è ad acqua) da qualche parte tra lo studio e l'ingresso. Prima o poi scatta sempre la perlustrazione di solito capitanata dalla grigina, che ha mostrato tenacia e carattere in questo suo primo mese di vita.
Stasera (o domani) la festa è finita per uno o due teppistelli. Gli annunci su internet servono e Vanessa ha ricevuto già due proposte di adozione: una ragazza molto entusiasta si vuole portare a casa un maschietto, mentre un'altra ne vorrebbe addirittura due (e ne ha già un terzo a casa, a Ravenna!). Candidati: bianco / grigio e tigrato marrone.
Domenica se ne va di sicuro la grigina, ribattezzata Toffee da quel maraglio di Claudio (la Gigliola ha una bella sopportazione) e forse anche Tontaggine la segue a ruota.
Il Poppatore invece rimane con noi sino a settembre: Lucia (un'amica di mia mamma) ha chiesto un maschio di carattere, che tenga in riga gli altri micioni che girovagano nei pressi del loro giardino. Sembra il ritratto del Poppatore, che ha cominciato a ciucciare la tetta di Rebecca che non era ancora uscito del tutto, è stato il primo a saltare fuori dalla cesta / casa e ad andare a esplorare il mondo e quando c'è da buttarsi non tira mai indietro le zampe.
Sopra botte tra titani, uno dei video girati da Vanessa, tutti su YouTube,
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11 giugno 2008
MADRE REBECCA DI RUSSI
 Ha poco più di un anno e il 9 luglio ha partorito per la prima volta: sei cuccioli bellissimi. Cinque sono sani, salvi e sparnazzatissimi e le stanno sempre appiccicati, Ariel invece non è arrivato. Era nero come suo babbo Thor e ieri ha raggiunto Lilith, nella selva sotto cui riposa.
Della tribù due sono tigrati (come il nonno paterno) e stanno sempre culo a culo, non si scollano mai, dormono un sacco e cercano di prendere più coccole possibili, ma rimanendo sempre attaccati.
Uno invece mangia in continuazione, da quando è venuto al mondo non ha mai smesso di ciucciare. Gli altri ogni tanto si distraggono, chiedono le coccole, frignano, lui no. Ciuccia come un'idrovora.
Tontaggine è quello uscito per primo. Dai tratti somatici non si direbbe, ma come carattere sembra aver preso anche lui da Thor. Fa sempre il contrario degli altri, non per anticonformismo, è in un viaggio tutto suo fatto di maglioni da succhiare (e pazienza se non esce latte e viene da starnutire) e pareti in cui sbattere il naso (la cuccia è troppo grande per non perdersi).
L'ultimo ad uscire forse deve la vita a Ariel. Rebecca era distrutta, ne aveva già sfornati quattro quando è arrivato Ariel. Grande, grosso e girato di culo, alla fine si è incastrato. Rebecca a un certo punto, quand'era troppo tardi evidentemente, ha smesso di spingere e ha aspettato. Forse in questo modo è riuscita a conservare le ultime energie, fatto sta che (dopo il sacrificio di Ariel) è uscito l'ultimo disgraziato, di botto, tanto stropicciato che sembrava un cucciolo di pennuto.
Rebecca è stata grande, piccina (di stazza e di età) com'è, e non si è praticamente mai scomposta. Io sono arrivato poco prima che partorisse il quarto e Vanessa mi ha raccontato che, quando è stato il momento, è arrivata, le ha buttato lì un paio di miao più espliciti del solito (hai capito o no che devo sfornare?) e si è messa nella sua cuccia, all'opera.
Vanessa durante il parto mi ha lasciato di sale (anche se non lo sa). Credo che ogni maschietto non possa che provare uno stupore quasi religioso di fronte alla potente meraviglia di due femmine di specie diverse, insieme nel momento più importante e sacro.
Ora però comincia il bello: una palla miagolante di pelo, piscio e merda è pronta a scatenarsi in tutta la casa. Ci sono un sacco di fili da succhiare, mobili da masticare, angoli in cui pisciare. All'arrembaggio distruggitori!
Nella foto Madre Rebecca di Russi, la sera del 9 giugno.
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