18 maggio 2012
ASSALTO AL PARTITONE: BUDRIO
“Piccolo motto conclusivo per i dirigenti nazionali del Pd: quando i
gatti han lo stesso colore scorazzano le volpi. E non son solo grilline.
Occhio ragazzi!” Mauro Zani, ex leader comunista (e per un po’ pure
post), chiudeva così la sua intervista a FrontPage.
È passato un anno e mezzo, sembra cambiato ancora una volta il mondo e
le volpi (solo) grilline scorrazzano nell’intera regione
all’inseguimento del Pd.
A parte Piacenza, dove la Seconda Repubblica tiene e centrosinistra e
centrodestra si misurano nella classica bipolar tenzone, a Parma,
Comacchio e Budrio Pd & soci (a formazioni variabili) se la devono
vedere con i candidati del Movimento 5 Stelle. Il centrodestra e la Lega
Nord, esclusi dai ballottaggi e prosciugati elettoralmente, si
attestano su una schizofrenia politica che fa propendere i caporioni
locali per Grillo, per l’astensione o (senza dichiararlo a chiare
lettere) per il centrosinistra.
“La piccola comunità di Budrio, con eroico coraggio e indomito
spirito patriottico, contribuiva alla lotta di Liberazione, dando
ospitalità e rifugio a gruppi di partigiani. Subiva una feroce e cieca
rappresaglia da parte delle truppe tedesche che trucidarono civili
inermi, tra cui donne e giovani adolescenti e incendiarono alcuni
edifici. Ammirevole esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio.”
Budrio,
medaglia d’argento al valor civile, è un paese di quasi 18000 abitanti
in provincia di Bologna, sulla strada per il mare, le cui più antiche
vestigia risalgono ai temi dei romani. La cittadina sulla San Vitale è
celebre in tutto il mondo per l’ocarina, uno strumento musicale
inventato dal budriese Giuseppe Donati e il candidato sindaco del Pd,
Giulio Pierini, suona la sesta ocarina nell’Ocarina Ensemble Budrio.
Pierini lo conosco da dieci anni, da quando faceva il segretario
della Sinistra Giovanile (i giovani dei Ds) di Bologna e gli curavo le
campagne di comunicazione. Ora di anni ne ha quasi trentaquattro e dopo
aver fatto il responsabile comunicazione per il Pd bolognese e
l’assessore alla cultura e al bilancio di Budrio è stato scelto come
candidato unico a sindaco, senza primarie (“non c’erano sfidanti”).
Ha accettato di confrontarsi sui temi più spinosi della sua campagna
elettorale: centrali a biomasse di Mezzolara, centro commerciale e Imu
(il “super-Imu” di Budrio, secondo le gazzette locali). Contro le
centrali è sorto un comitato di cittadini capitanato dal magistrato Enzo
Roi e si è cementato il consenso della lista di Grillo il cui
candidato, Antonio Giacon, non ha risposto alla richiesta d’intervista
via e-mail né ai messaggi su Facebook.
Giulio Pierini, reduce da una campagna particolarmente dura (“con
attacchi personali gratuiti e offensivi”), ha accettato di raccontarsi
sulla chat di Facebook e quello che segue è il copia e incolla di com’è
andata.
Giulio Pierini, candidato sindaco di Budrio, ti aspettavi il ballottaggio?
“Eravamo sette candidati a sindaco; il ballottaggio poteva starci. Con
il M5S al 20% e la lista “Noi per Budrio” al 14% arrivare così vicini al
50% è stato un bel risultato. Ci poteva stare…”
La lista Noi per Budrio è frutto di una scissione del centrosinistra, o sbaglio? “Non è esattamente una scissione. È una lista politica
formata da cittadini ma soprattutto da ex amministratori, che negli
anni scorsi erano all’interno del centrosinistra.”
Quali sono le differenze fondamentali fra il centrosinistra,
diciamo così, storico, la lista Noi Budrio e il Movimento 5 Stelle?
Perché a occhio parte del 62% preso dal sindaco uscente, Castelli, è
andato lì…
“Con coloro che hanno formato la lista Noi per Budrio non ci siamo
trovati d’accordo sul giudizio sull’amministrazione uscente. Nonostante
ne abbiano fatto parte per dieci anni, hanno deciso di esprimere un
giudizio negativo sul Sindaco Castelli. Per noi questo era semplicemente
sbagliato. Con il Movimento 5 Stelle, invece, non abbiamo mai avuto
nessun confronto. Se escludiamo idee diverse sui temi dello spostamento
dello stabilimento Pizzoli, la nascita di un centro commerciale e la
strumentalizzazione delle biomasse a Mezzolara, il M5S ha un programma
in buona parte condivisibile e su molti punti già realizzato o in via di
realizzazione.”
Perché dici “strumentalizzazione delle biomasse a Mezzolara?” Io ho letto che sono contrari al progetto, ho visto il video dell’area
che dovrebbe ospitare il sito delle quattro (?) centrali e assistito a
progetti di questo genere, un po’ in tutta la regione… Qual è l’idea del
Pd e del suo candidato? Mi spiego meglio: a cosa serve? Chi ci
guadagna? Ci sono rischi per la salute? Cosa cambia per l’ambiente? Per
la Valle dei Benni?
Pierini: “Strumentalizzazione perché, se il progetto è ben fatto, i
comuni hanno pochissimi poteri in merito: è un impianto privato su area
privata autorizzato dalla Conferenza dei Servizi provinciale sulla base
di una legge nazionale. In Italia, tutti i ricorsi dei comuni e dei
comitati hanno avuto esito negativo. Il Comune di Budrio, con il dialogo
e il confronto serrato nel merito dei problemi, ha convinto il privato a
modificare il progetto: spostamento del sito in una zona lontana dal
centro abitato, riduzione dell’impianto a 2 MW; trasporto delle materie
prime fuori dei centri abitati; controllo continuo delle emissioni
prodotte da parte dei cittadini e degli enti preposti… Deve cambiare la
legislazione nazionale per ridare agli enti locali il potere di
individuare i siti e le modalità di alimentazione degli impianti, in
modo da premiare gli impianti piccoli che utilizzano scarti della
produzione agricola e zootecnica. Gli impianti a biomasse possono
rappresentare così un’integrazione al reddito degli agricoltori,
contribuendo a sviluppare fonti energetiche alternative, senza
sacrificare il paesaggio né la vocazione agricola del territorio, sennò
chi ci guadagna sono grandi investitori. Se ci sono rischi per la salute
gli enti preposti in Conferenza dei Servizi bloccano il progetto
rigettandolo. Sulla Valle Benni, poi, conviene sfatare un mito: l’area
umida non verrà intaccata per nulla e comunque anche quella è un’area
privata attualmente inaccessibile ai cittadini e utilizzata per la
caccia.”
Quindi se tu diventi sindaco e decidi che la campagna deve
rimanere campagna e che nessun mega-impianto dev’essere costruito, a
parte quelli piccoli di produzione del biogas, non hai il potere di
farlo?
Pierini: “Nessun sindaco ha il potere di farlo, se i progetti sono ben
fatti sulla base della legge nazionale e delle prescrizioni regionali.
In assenza di una vera autonomia dei comuni su questa materia, quello
che si può fare è una sorta di “moral suasion” che permetta di difendere il territorio e rispondere alle preoccupazioni di cittadini e agricoltori.”
Sono previsti sconti sulle bollette dell’energia per chi abita nei pressi della centrale?
“La legge non prevede compensazioni di questo tipo. Gli impianti a
biomasse in realtà producono una certa quantità di calore che in gran
parte viene dispersa: con il teleriscaldamento si potrebbe
riutilizzarlo, ma nel caso di Mezzolara è impossibile, con
l’allontanamento dell’impianto che anche il Comune ha chiesto.”
Ma perché il M5S è contrario al centro commerciale?
“Non hanno compreso che senza un investimento come quello di un centro
commerciale (che va poi a utilizzare una potenzialità prevista dal 1997)
l’azienda Pizzoli se ne sarebbe andata da Budrio in un’altra regione o
all’estero. In questo modo invece siamo riusciti ad avere la mole
adeguata di investimenti per realizzare la prima APEA (area produttiva
ecologicamente attrezzata) della provincia di Bologna. Perché nel 1997
gli amministratori decisero per un possibile centro commerciale? Io ero
minorenne, ma probabilmente già allora era chiaro che senza strutture
medio-grandi i budriesi facevano le loro spese in gran parte fuori dal
loro Comune.”
Ultima domanda, forse la più spinosa: il super-Imu di cui
parlano i giornali? A parte le ragioni di bilancio, quasi tutti i comuni
sono messi male dopo dieci anni di tagli e di aumento della spesa di
stato e regioni… Ma proprio adesso? A un mese dal voto?
“L’Imu è una tassa ingiusta, soprattutto sulla prima casa, ed è pesante
anche da spiegare e gestire in piena campagna elettorale. La cosa più
brutta, insieme all’esborso per i cittadini, è che non c’è ancora nulla
di chiaro e certo. I comuni hanno poca autonomia e sono praticamente
esattori dello Stato. Bisogna insistere per rendere l’Imu più equa e
meno pesante: servono ulteriori detrazioni prima casa per le famiglie a
basso reddito, agevolazioni alle persone in difficoltà (per esempio chi
ha perso il lavoro, anziani soli); riduzioni per i comodati gratuiti a
familiari e per la proprietà indivisa; aliquote più basse per le
imprese, per il commercio e per i terreni coltivati direttamente dai
proprietari.”
Vabbè, ma Budrio ha applicato quasi l’aliquota massima, sia
per terreni che per seconde case… e pure sulla prima casa ha picchiato
duro. O no?
“Assolutamente no. Innanzitutto non abbiamo ancora applicato niente
perché con le modifiche alla legge “Salva-Italia” bisogna rifare i
conti. Noi abbiamo trovato un equilibrio, in un quadro comunque pesante:
lo 0,48% per la prima casa (il massimo è 0,6) e lo 0,92 sulle seconde
(il massimo è 1,06) con riduzioni per artigianato e commercio allo 0,84 e
forti agevolazioni per i comodati gratuiti e la proprietà indivisa. Sui
terreni agricoli, quando abbiamo approvato la nostra variazione di
bilancio, non erano ancora possibili riduzioni specifiche, ma adesso
sulla modalità di conteggio in agricoltura cambierà tutto e confidiamo
in un alleggerimento del prelievo perché c’è il rischio concreto che
molte aziende agricole chiudano perché non possono pagare l’Imu.”
Meglio l’usato sicuro del buon vecchio Partitone, quindi… Perché, in una battuta? “Qui non c’è la Casta e non ci sono privilegi: gli
amministratori sono cittadini che si impegnano per il bene della loro
comunità. Continuiamo con le buone politiche dell’amministrazione
uscente, ma insieme a questo innoviamo e riformiamo profondamente il
welfare che oggi non regge più di fronte ai nuovi bisogni, investiamo in
politiche ambientali, energetiche e della mobilità sostenibile,
valorizziamo il nostro patrimonio di eccellenze produttive e culturali.”
(2 – continua)
L'articolo è stato pubblicato su The FrontPage.
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