<%if foto<>"0" then%>
|
|
|
 VOTO Per il partito del diavolo. Quello dei mercanti, delle mignotte, dei preventivi.
Che ha inventato il marketing e gli hippie. Principio vitale e creatore, maschio, della contemporaneità. Ora, però, sta perdendo dei colpi. Martiri e beghini non fanno altro che strillare di valori e verità. Tutte balle per il vecchio tiranno, avvezzo alla ruvida legge del business e a quella melliflua del piacere. Parole incomprensibili, sparate in tutto il mondo dalla comunicazione.
Il re si era illuso. Per anni aveva dimenticato: non era solo al suo arrivo. La comunicazione era sempre stata lì. Creatrice, femmina, dell’umanità. Il vecchio aveva creduto di dominarla e in effetti per lungo tempo era andata così. Non aveva più memoria di essere anch'egli una sua creazione. Una funzione. Lei poi se ne stava in un angolo. Zitta e buona, casa e bottega.
Non aveva fatto una piega neanche quando le aveva portato a casa la tecnologia. L'arrivo della nuova amichetta sembrava non turbarla. Anzi: assecondava di buona lena ogni morbosità del veccho pervertito. Poi ci ha preso gusto e ha cominciato a giocare per sé. La nuova non le dispiaceva affatto, era una complice ideale. Efficiente, assecondava ogni voglia con pruriginosa meticolosità. E aumentava sempre la posta.
Dominata e dominatrice, allora, si sono messe a giocare insieme. Proprio sotto gli occhi del re, che non vedeva e si compiaceva: la partita era sempre più eccitante. Ma gli sguardi tradivano e il vecchio era costretto a rincorrere. Sempre più spesso non capiva e passava in rassegna prima l'una poi l’altra, a ripetizione, per afferrare qualcosa. La bocca spalancata.
Loro lo tranquillizzavano, gli facevano le coccole e lo mettevano a dormire. Era stato un re glorioso e non si meritava uno scherno manifesto. Dentro di loro, però, sapevano già come sarebbe finita.
 |
|
|
|
25 novembre 2008
UN LIBRO PER APRILE
 "D'un
tratto Piero" racconta le avventure allettate e tragicomiche di un Don
Chischiotte stralunato e fisso nella sua stanza. Una trama davvero
arzigogolata per un'opera multimediale che racchiude un libro breve e
un cd, il "Diario Tragicomico di una Crisi". SI tratta di un'autoproduzione interessante di Emanuele Martorelli che tra l'altro costa poco e serve per un'ottima causa: dare una mano a una voce talmente libera da ospitare i miei deliri.
A
proposito di deliri, il Bianconiglio di questa settimana - che posto
oggi con qualche giorno di ritardo - racconta di divorzi. Reali,
virtuali e dal reale. Tutto l'articolo: qui.
L'articolo sul libro per Aprile: qui.
|
12 luglio 2008
BOLIVIA / UN ANNO FA
Tornavo a Bologna.
Nei mesi successivi Vanessa e io avremmo tentato di compartire la lezione di Padre Tarcisio, la lotta per l'Autonomia Indigena del popolo Guaranì e quel poco che siamo riusciti a combinare alla Tekove Katu con ogni mezzo: internet, carta stampata, Second Life (esisteva ancora l'anno scorso).
Purtroppo la situazione non è migliorata. Tutt'altro. I nazi-leghisti dei dipartimenti di Santa Cruz, del Beni e di Tarija hanno vinto i referendum sull'autonomia (una sorta di federalismo a esclusivo vantaggio dei proprietari terrieri, esigua minoranza di schiavisti bianchi in un Paese con oltre il settanta per cento di indigeni) e si sente puzza di golpe.
Evo per disinnescare la mina ha convocato un referendum nazionale su di lui. Proprio così, il 10 agosto tutti i boliviani diranno se vogliono che Morales termini il suo mandato (mancano due anni e mezzo e la Costituzione impedisce un secondo incarico) o no. L'idea che l'Avanzo di Balera possa mettere a disposizione la poltrona perché perde le elezioni regionali o che Bush indica un referendum sul proprio mandato perchè (tipo) in Louisiana, Florida e Texas hanno vinto i democratici è fantapolitica, no?
Non in Bolivia. Dove il demagogo Morales può dichiarare serenamente se perdo me ne torno a coltivare coca.
D'altronde laggiù governare non è uno scherzo neanche per il MAS, il razzismo è la norma e gli indigeni sono considerati bestie da lavoro. Veri e propri servi della gleba del XXI secolo, come denuncia il rapporto della Corte Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), organismo dipendente dalla Organizzazione degli Stati Americani (OEA), elaborato tra il 9 e il 13 giugno scorsi.
Nel video sopra, 18 campesinos tormentati da pugni e calci, obbligati a
marciare seminudi fino in piazza 25 Maggio, a inginocchiarsi di fronte
alla Casa de la Libertad, a baciare in terra, a baciare la bandiera
della autonomia, a cantare l’inno di Chuquisaca e a bruciare con le
loro stesse mani le whipalas (le bandiere tradizionali degli indigeni) a Sucre, lo scorso 24 maggio.
Scrive César Brie: Ho filmato le pietrate, i calci nelle porte, i vetri rotti e i candelotti di dinamite lanciati all’interno della casa di Wilber Flores, il deputato del MAS che il 10 aprile scorso è stato inseguito dentro il Municipio, percosso e torturato dentro l’albergo in cui aveva cercato rifugio. Flores era all’Abra al momento dell’attacco a casa sua, dove la moglie e la figlia sono dovute fuggire dal tetto per non essere linciate.
Il 10 agosto è un giorno importante per la democrazia boliviana, non solo per Morales.
Piesse Ho saputo che Francesco è tornato in Bolivia per restare. Che si sposa, addirittura. Sono felice per lui, per lei, per Padre Tarcisio, per Nicolaza e per tutti i ragazzi della Tekove. Mi mancano (un po') tutti.
|
16 ottobre 2007
UÒLTER VIRTUALE

Vince le primarie per il PIddì, organizzate su Second Life dalla Fondazione ItalianiEuropei, con il 54,1 per
cento dei voti. Seconda Rosy Bindi con il 28,2, terzo
(a sopresa) Enrico Letta con il 15,3 per cento. Adinolfi
e Gawronsky pari coll'1,2. L'affluenza: su circa 850 italiani attivi sul Metaverso, hanno votato in 85, circa il 10 per cento.
Nell'immagine la convention su SL della sorella maggiore.
Leggi tutto
|
4 ottobre 2007
PRIMARIE VIRTUALI
 Le Primarie per il Pd arrivano anche su Second Life. Ci pensa la Fondazione Italianieuropei.
Le urne saranno aperte l'11 ottobre
dalle 15 alle 23 e il 12 ottobre dalle 9 alle 13. Il 13 si saprà
com'è andata. Anche se, secondo me, sul Metaverso vince Letta a sorpresa; non so perché ma ho una sorta di presentimento.
Coordinate: Italianieuropei 50, 146, 24.
Nella foto l'inaugurazione dell'isola della Fondazione, con il ministro D'Alema.
|
1 ottobre 2007
SABATO SERA SU SECOND LIFE
 Vanessa, Manuel e io abbiamo presentato "Guaranì 3.0 - Volti, luoghi e tecniche di trasmissione della conoscenza nella Bolivia indigena" Nella foto in alto, gli avatar ospiti della mostra stanno raggiungendo l'aula didattica.
Questo il racconto di Trilly, l'inviata avatar di VisionPost.
 Nella foto sotto, sulla sinistra, l'unico avatar di Second Life con i (virtuali) peli di tre centimetri sulle gambe bianco avorio. Quello con cui deambulavamo noi, pestando piedi e cascando giù dalla malefica pedana sopraelevata su cui si articolava l'esposizione (sopra).
 La mostra sta sù un mese. Qui: http://slurl.com/secondlife/idearium/175/190/25/
|
28 settembre 2007
GUARANÌ 3.0
|
30 agosto 2007
SCIOPERO VIRTUALE
 "questa azione accenderà i riflettori sul progetto di creazione di un sindacato mondiale Ibm che coinvolge i sindacati di oltre 16 paesi, compresa la nuova frontiera dell'informatica, l'India"
Second Life sarà pure in crisi (l'ha detto la Pravda) però continua ad essere un laboratorio relazionale grande come il mondo che fa ancora mainstream (da SL ai "media" tradizionali, poi sul web e ritorno), soprattutto per ogni "prima volta".
Il primo sciopero virtuale, ad esempio, è indetto dai lavoratori in carne ed ossa dell'Ibm, che protestano per la "cancellazione dell premio di risultato con una perdita per ogni lavoratore di circa 1000 euro l'anno", e verrà messo in pratica dai loro avatar sul Metaverso, a settembre.
Quindi la classe operaia va in Paradiso (in versione beta)? Si sono messi in testa di globalizzare la lotta di classe? Con SL potrebbero farcela, sempre che qualche arguto blogger non alzi il sopracciglio per eccepire.
In difesa di Second Life. http://www.visionpost.it/index.asp?C=1&I=2340
L'immagine l'ho presa qui.
|
13 agosto 2007
BLOGGER CONTRO AVATAR
 Chi piscia più lontano? La Pravda torna all'assalto del metamondo,
dopo averci marciato per mesi. E cita un articolo di Wired per
sostenere che Second Life è tutto un bluff, la solita tigre di carta
(di cui hanno appena pubblicato, loro, la guida in italiano).
I blogger storici, come manteblog, gioiscono e ironizzano
sulla retromarcia dei grandi "media" costretti ad ammettere il
"bluff di Second Life" come loro sostengono da tempo, dimenticando che
è la stessa cosa che dicevano di Internet sei anni fa. Alla fine
del boom della new economy. Era il 2001, anche se sembra passato un
secolo.
L'impressione che mi sono fatto, tentando di leggere fra
le righe di un autocompiacimento a tratti smaccato (e
svaccato) è che anche i blogger, nel loro piccolo, finiscono per
diventare conservatori. Quando hanno paura di perdere il primato della
modernità modaiola, per esempio. Vedi mai che "Time", quest'anno, ci piazza un avatar in copertina. Sacrilegio!
Immagine tratta da: http://kotaku.com/
|
|
|