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 VOTO Per il partito del diavolo. Quello dei mercanti, delle mignotte, dei preventivi.
Che ha inventato il marketing e gli hippie. Principio vitale e creatore, maschio, della contemporaneità. Ora, però, sta perdendo dei colpi. Martiri e beghini non fanno altro che strillare di valori e verità. Tutte balle per il vecchio tiranno, avvezzo alla ruvida legge del business e a quella melliflua del piacere. Parole incomprensibili, sparate in tutto il mondo dalla comunicazione.
Il re si era illuso. Per anni aveva dimenticato: non era solo al suo arrivo. La comunicazione era sempre stata lì. Creatrice, femmina, dell’umanità. Il vecchio aveva creduto di dominarla e in effetti per lungo tempo era andata così. Non aveva più memoria di essere anch'egli una sua creazione. Una funzione. Lei poi se ne stava in un angolo. Zitta e buona, casa e bottega.
Non aveva fatto una piega neanche quando le aveva portato a casa la tecnologia. L'arrivo della nuova amichetta sembrava non turbarla. Anzi: assecondava di buona lena ogni morbosità del veccho pervertito. Poi ci ha preso gusto e ha cominciato a giocare per sé. La nuova non le dispiaceva affatto, era una complice ideale. Efficiente, assecondava ogni voglia con pruriginosa meticolosità. E aumentava sempre la posta.
Dominata e dominatrice, allora, si sono messe a giocare insieme. Proprio sotto gli occhi del re, che non vedeva e si compiaceva: la partita era sempre più eccitante. Ma gli sguardi tradivano e il vecchio era costretto a rincorrere. Sempre più spesso non capiva e passava in rassegna prima l'una poi l’altra, a ripetizione, per afferrare qualcosa. La bocca spalancata.
Loro lo tranquillizzavano, gli facevano le coccole e lo mettevano a dormire. Era stato un re glorioso e non si meritava uno scherno manifesto. Dentro di loro, però, sapevano già come sarebbe finita.
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31 ottobre 2007
MEGLIO EVO
In visita in Italia, il Presidente della Bolivia Evo Morales dice cose di buon senso che (forse per questo) mi suonano rivoluzionarie. Un esempio fra tutti: "Invidio molto l’Unione europea, invidio la moneta unica. Vorrei ci
fosse anche in Sudamerica e ho proposto che si chiami "pacha".
Pacha signifca "terra"
in lingua quechua. Pachamama è la Madre Terra, Dea della terra, dell'agricoltura e della fertilità (analoga, ma più potente, alla nostra Diana) venerata dagli indigeni da molto prima degi Incas, cui tuttora vengono fatte offerte (ch'alla o challa) per favorire la fertilità del terreno e propiziare il raccolto.
Dalle nostre parti le adoratrici di Diana le chiama(va?)no streghe e i riti per la fertilità sabba satanici. Beh, dopo quattro secoli di roghi (di guaritrici, maghi, levatrici, malate di mente, pagane) abbiamo ancora fiato per dare degli incivili agli indigeni e fregargli la terra (e le risorse che ci sono sotto) in nome della democrazia e del progresso.
Loro si tengono i loro dei, eleggono indigeni (Morales, Chavez) e donne (Bachelet, Kirchner), discutono di Unione Sudamericana e quando si tratta di trovare un nome per una (ipotetica) moneta unica, Evo dice la parola magica: terra (yvy in lingua Guaranì). Un simbolo che ha valore per tutti.
Noialtri invece dobbiamo importare Halloween per festeggiare le cosiddette streghe almeno per una notte, sperando che la Chiesa non s'incazzi troppo.
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