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 VOTO Per il partito del diavolo. Quello dei mercanti, delle mignotte, dei preventivi.
Che ha inventato il marketing e gli hippie. Principio vitale e creatore, maschio, della contemporaneità. Ora, però, sta perdendo dei colpi. Martiri e beghini non fanno altro che strillare di valori e verità. Tutte balle per il vecchio tiranno, avvezzo alla ruvida legge del business e a quella melliflua del piacere. Parole incomprensibili, sparate in tutto il mondo dalla comunicazione.
Il re si era illuso. Per anni aveva dimenticato: non era solo al suo arrivo. La comunicazione era sempre stata lì. Creatrice, femmina, dell’umanità. Il vecchio aveva creduto di dominarla e in effetti per lungo tempo era andata così. Non aveva più memoria di essere anch'egli una sua creazione. Una funzione. Lei poi se ne stava in un angolo. Zitta e buona, casa e bottega.
Non aveva fatto una piega neanche quando le aveva portato a casa la tecnologia. L'arrivo della nuova amichetta sembrava non turbarla. Anzi: assecondava di buona lena ogni morbosità del veccho pervertito. Poi ci ha preso gusto e ha cominciato a giocare per sé. La nuova non le dispiaceva affatto, era una complice ideale. Efficiente, assecondava ogni voglia con pruriginosa meticolosità. E aumentava sempre la posta.
Dominata e dominatrice, allora, si sono messe a giocare insieme. Proprio sotto gli occhi del re, che non vedeva e si compiaceva: la partita era sempre più eccitante. Ma gli sguardi tradivano e il vecchio era costretto a rincorrere. Sempre più spesso non capiva e passava in rassegna prima l'una poi l’altra, a ripetizione, per afferrare qualcosa. La bocca spalancata.
Loro lo tranquillizzavano, gli facevano le coccole e lo mettevano a dormire. Era stato un re glorioso e non si meritava uno scherno manifesto. Dentro di loro, però, sapevano già come sarebbe finita.
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15 febbraio 2008
SEI GIORNI IN MAROCCO
 Una delle insidie più ricorrenti, in viaggio, sono i giornali italiani. Due anni fa, a New York, ho fatto l'errore di sfogliare il Corriere della Sera. C'era un'intervista di Boselli che annunciava la sepoltura della Rosa nel pugno, il semipartito per cui avevo votato giusto tre mesi prima.
L'ultima
sera a Marrakech, lunedì, ne ho aperto uno marocchino ma è andata male
lo stesso. C'era un articolo sui trionfi del week-end di Obama. Stavamo
entrando in un hammam e ho fatto appena in tempo a leggere (e a smadonnare) dello strike del fighetto che stava già a noi. Dopo due ore di palpeggi e gommage tutto sommato ero più sereno, ma ci sono rimasto di sale lo stesso quando il solerte e sorridente (sorrideva parecchio) tutor mi ha chiesto Excusez-moi... tu connais Machiavelli? ...Gramsci?
Tre ore dopo Vanessa ed io stavamo imballando una montagna di lampade, ci arrediamo casa nuova, a Russi.
Mezz'ora dopo l'atterraggio Antonella (nella foto sotto) ed Emanuele erano già corpo a corpo con i rispettivi cellulari, a un metro di distanza.
E dire che fino a poche ore prima erano state le nostre implacabili
guide, che ci avevano mostrato le dune di sabbia che declinano al mare,
dalle parti di Essaouira, la neve sulle montagne prima della casbah-presepe a tre ore da Marrakech e Marrakech.

Antonella sulle dune
 I bastioni di Essaouira
Sei giorni in Marocco, respirando a pieni polmoni, con Albertina, Antonella, Emanuele, Ilena, Marco, Maria, Maria Chiara, Vanessa. E Alì Baba.
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23 dicembre 2007
INEVITABILE
 Se mai c'era qualche dubbio, dopo aver visto l'ultimo film di Cronenberg (che consiglio) è tutto chiaro. Putin è l'uome dell'anno per Time, esattamente come la dittatura è la tendenza dell'anno nelle chiacchiere da barbiere (a partire dal mio, dove ho quasi litigato con un mite vecchietto che continuava a ripetere che c'è bisogno di un Mussolini), nei bar, nelle cene sotto l'albero.
"sono momenti bui, è chiaro che un po' di dittatura farebbe bene... come in tutti i momenti bui" Diceva ieri sera Maria Chiara al ristorante indiano. Non con fare fanatico, tutt'altro, aveva il tono più naturale del mondo e non era per nulla felice della, a suo parere, ovvia constatazione.
La Russia cresce al doppio degli States, quattro volte l'Europa e otto l'Italia, le file per il pane non ci sono più (dicono), Putin abolisce le elezioni regionali, se ne sbatte della comunità internazionale e dei diritti umani ma rassicura in patria e stravince le elezioni. Come nel 1938 e nel 1940, quindi, per Time person of the year non significa good person of the year. Certo rispetto all'anno scorso la distanza è siderale. L'antitesi.
L'articolo del Corriere: qui. L'articolo (e la foto) di Time: qui.
A proposito: Buon Natale.
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