10 marzo 2011
ORA E SEMPRE APOCALISSE
“Dall’associazione nulla trapela sul loro
stile di vita, né sui loro obiettivi, si sa solo che la «Quinta
Essencia» punta a «preservare l’equilibrio ecologico». Le poche notizie
sulla «colonia dell’apocalisse» trapelano sulla stampa locale attraverso
gli abitanti del luogo, un migliaio in tutto, che hanno prestato la
mano d’opera alla costruzione della «cittadella blindata». Quel che si
sa è che si tratta di 38 nuclei familiari, che hanno eretto altrettante
ville, dotate di fortificazioni, porte e finestre a prova di esplosivi,
rifugi sotterranei e collegate tra loro da una rete di tunnel. Il
complesso forma una specie di fortezza chiamata, come quelle degli
antichi Maya, «La de los Aguilas», appunto, un rifugio delle aquile, per
resistere all’apocalisse imminente.”
Le news
di Corriere.it, come tante altre testate, assomigliano sempre di più a
soggetti cinematografici. Sia nelle catastrofi umane e naturali che
nelle bizzarre vie che l’estro creativo suggerisce a un gruppo di vips
(vista l’entità dell’investimento si presume che si tratti di gente
danarosa) che ha deciso di portare alle estreme conseguenze lo spirito,
crepuscolare, dei tempi. Il frullatore mediatico di verità e flash mob,
grazie alla Rete ci restituisce in tempo reale una realtà continuamente
deformata da specchi distorti e interpretazioni diverse e insinua il
germe del relativismo, da tempo oggetto di bolle papali e scomuniche
intellettuali bipartisan.
La Rete in sé è uno strumento totale. La
realizzazione della profezia di McLuhan – “il mezzo è il messaggio” – ha
cambiato il mondo e, presumibilmente, impresso uno scatto d’evoluzione
alla specie umana ma, contrariamente a chi l’immagina come una sorta di
ideologia evangelizzatrice, tecno-buonista, contiene tutto e il suo
contrario. Al Twitter strumento-simbolo della Rivoluzione Verde in Iran
si contrappone il Facebook in Sudan,
sfruttato dagli uomini del regime che hanno aperto un falso account per
convocare una manifestazione-esca che ha fruttato un buon numero di
arresti.
Ed anche in fatto di Apocalisse regna il relativismo più assoluto. Secondo Harold Camping,
classe 1921 e presidente della Family Stations – network religioso
californiano con circa 150 stazioni radio e tv sparse per tutti gli
Stati Uniti – è possibile leggere la Bibbia come un calendario che
permette di calcolare il giorno del giudizio universale. L’ingegner
Camping, che studia la Bibbia da cinquant’anni, sostiene che il Giorno
del giudizio comincia il 21 maggio 2011, tra poco più di due mesi, e
finisce il 21 ottobre 2011, con il fuoco. Un anno e due mesi prima
dell’ultimo giorno del calendario Maya per un evento fatto di t-shirt
“21 maggio 2011” e macchine decorate con “Il ritorno di Cristo: 21
maggio 2011”. Per i suoi seguaci ci sono i segni evidenti
dell’appropinquarsi della fine dei tempi, come ad esempio la misteriosa
moria di corvi e pesci che ha colpito l’Arkansas e altre zone del mondo
alla fine del 2010.
Se si dà un’occhiata al curriculum dell’ingegnere, che aveva già pronosticato il game over
per il 6 settembre 1994, è facile liquidare il tutto con un’alzata di
spalle. Rimane il fatto che sempre più spesso spunta sul web una qualche
Apocalisse più o meno suggestiva, come proposta di exit strategy esistenziale o per un soggiorno mistico ed esclusivo. C’è da chiedersi cosa succederebbe se tanta gente cominciasse a crederci.
L'articolo è stato pubblicato su The FrontPage.
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