18 agosto 2011
11/11/2011
 “Nella Cabala ebraica corrisponde alla lettera kaf, col
significato generico di realizzazione. Nell’esoterismo e nella magia in
genere, è considerato il “primo numero mastro”, essendo primo numero di
una decade numerica nuova (10+1). In generale significa un forte
cambiamento a fronte di una grande forza, e nei tarocchi l’arcano
maggiore numero 11 corrisponde infatti alla “Forza”. Nel Cristianesimo
11 è il numero degli apostoli rimasti prima della Passione, Morte e
Resurrezione di Cristo, e che potrebbe assumere il significato esoterico
di un imminente evento, cambiamento.”
Secondo Wikipedia
la numerologia è piuttosto chiara rispetto al numero 11: grandi
cambiamenti sospinti da forze formidabili. E il recente passato non
lascia adito a dubbi, in proposito: 11 settembre 2001 negli Stati Uniti,
11 marzo 2004 in Spagna e 11 maggio 2011 in Giappone sono lì a
testimoniarlo. Tutti naturalmente sanno che si tratta di stupide
coincidenze e che la razionalità umana, fucina di tre secoli di
conquiste memorabili che hanno fatto del mondo questo delizioso
posticino, non mente mai.
Solo nei postriboli della Rete, araldo del Neolitico tecnologico che
avanza tra roghi di Borsa e di piazza, si scrutano i segni e si
maramaldeggia con profezie più o meno fantasiose, peraltro ad esclusivo
beneficio del media-mainstream che ogni tanto ci sforna sopra un qualche
articoletto di colore per allungare il brodo. Una spruzzata di
Apocalisse per insaporire il piatto, ormai trito e ritrito, di sommosse,
stragi, disastri ambientali, colpi di stato, tette e culi.
Ed è in uno di questi covi di untorelli
che ho scovato l’11/11/2011: il giorno del giudizio universale sulla
ditta Italia. Una sequenza di 1 che suona come una batteria di fucili
che si dispone per l’esecuzione capitale del quarto debito pubblico più
alto del mondo, inverando il tormentone dell’estate: il default. Non è dato sapere se sarà davvero la fine dell’agonia, e gli autori del sito-profezia, che adducono un articolo del Sole 24Ore a sostegno della propria divinazione, non potevano prevedere gli interventi annunciati poi dal governo.
Non è ancora dato sapere se servirà davvero a qualcosa inserire il
pareggio di bilancio nella Costituzione, cancellare il Primo Maggio
(unica nazione al mondo), il 25 aprile e il 2 giugno (chissà se Sarkozy
facesse altrettanto col 14 luglio cosa succederebbe), bastonare i soliti
noti (quelli che già pagano le tasse), reintrodurre la tracciabilità
(la cui cancellazione fu in assoluto la prima misura del governo in
carica), abrogare mini-province e micro-comuni e annunciare la solita
sceneggiata sulla “dieta della politica”.
Per l’intanto ci si limita a segnalare che i terroristi numerologici
sono stati circospetti e si sono ben guardati dal mettere esplicitamente
l’11 in relazione con le recenti sciagure celebri, accadute in tale
data. Meno che mai col numero-madre
di tutte le Apocalissi: il 21/12/2012, alle 11 e 11 minuti, finisce il
nostro mondo, secondo la profezia Maya. Sommando le cifre della data,
provate a immaginare il numero che esce…
L'articolo, con foto, è stato pubblicato su The FrontPage.
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